Ti ho sognata mentre dimenticavi il mio nome.
Ti ho sognato
mentre spegnevi il mio nome
tra le labbra di un’altra voce.
Eppure sorridevi,
e io non ti odiavo.
Solo restavo lì,
nella parte del sogno
che nessuno ricorda.
Recensione
Questa poesia ha il ritmo di un ricordo che sfuma nel sogno, una confessione intima che galleggia tra la rassegnazione e l’accettazione. La voce poetica si muove tra immagini delicate e struggenti: il nome che si spegne, il sorriso dell’altro che non genera rabbia, ma lascia solo un’ombra silenziosa. C’è una bellezza malinconica in questa scena, un senso di attesa dentro uno spazio dimenticato, come se il poeta abitasse un angolo sospeso nel tempo, quello che si dissolve appena ci si sveglia. La poesia cattura una fragilità profonda senza bisogno di grandi parole: è tutta nell’assenza, nella mancanza che non reclama vendetta ma si lascia esistere.
Racconto
Quando la vide uscire con quell'uomo, non provò rabbia. Solo silenzio. Era lo stesso silenzio che aveva imparato a custodire da bambino, quando nessuno tornava a prenderlo dopo scuola. Camminò piano. Non li seguì. Preferì restare dentro l’istante, come si fa con un brano che finisce, ma non si interrompe. Quella sera scrisse una sola frase nel suo diario: “Oggi ti ho visto dimenticarmi. Ma io mi ricordo per tutti e due.” Poi chiuse il quaderno. Non perché non volesse più scrivere. Ma perché quel silenzio era già abbastanza pieno.
Recensione
Questo racconto breve è un condensato di emozioni silenziose e memoria indelebile. Si potrebbe descrivere come un quadro intimista, in cui il protagonista non reagisce con rabbia, ma con un silenzio che è al tempo stesso rifugio e condanna. La narrazione è sospesa, costruita su immagini evocative e su un ritmo che richiama la delicatezza di un brano musicale che sfuma senza mai interrompersi. C’è una malinconia sottile, che non esplode ma si insinua, lasciando il lettore immerso in una sensazione di perdita accettata e vissuta con dignità. Il diario, infine, diventa il luogo della verità, dove il protagonista si riconosce nel suo ruolo di custode della memoria, contrapponendo alla dimenticanza dell’altro la propria resistenza al tempo.
In breve:
Questo è un elemento tipico della narrativa psicologica, che spesso presenta personaggi con caratteristiche particolari o problematiche della mente o dell’anima.
Questo è un elemento tipico della narrativa romantica, che spesso presenta personaggi innamorati o coinvolti in relazioni sentimentali.
Questo è un elemento tipico della narrativa tragica, che spesso presenta personaggi destinati a una fine infelice o dolorosa.
L.A.M.