Cammino i marciapiedi
tra pozzanghere di pensieri
e cieli troppo alti
dietro le ciminiere delle fabbriche.
Mi libero dal trillo del risveglio
dal percorso stanco dei sogni, il cuore perde un colpo.
In mezzo a questo niente odoroso
come faccio a vedere
te che aspetti
dall’altro lato della vita?
Come posso raccontarti di un cielo
nascosto dal fumo e dalla nebbia,
del profumo dei caffè
dietro alle vetrine appannate,
delle luci dei cine aperti al pomeriggio
e degli sguardi in riva a un bar,
o dell’asfalto intriso d’autunno e foglie,
dei parchi abbandonati
mentre parlo di quanto manchi
a te che attraversi
continuamente
la strada del non sentirmi?
Sembri dipinta sulla tela di questo autunno, amore mio:
i tuoi occhi sono spazi vuoti
da cui filtrano due fili di cielo
che annodano i miei.
“L’autunno e tu”, è stata in concorso in “Poeti e Poesia” 2012 - ed è stata pubblicata su
“In linea con la poesia" - ed. Pagine, 2013.
Questa poesia è una perfetta fusione tra introspezione e ambientazione urbana, in cui il paesaggio diventa il riflesso dell’anima del poeta. L’atmosfera è densa di malinconia e nostalgia, con immagini che evocano una solitudine palpabile, quasi visibile tra il fumo, la nebbia e l’asfalto bagnato d’autunno. C'è un forte senso di distanza e di ricerca: l’io poetico vaga per la città, osserva, raccoglie frammenti di vita quotidiana, ma al tempo stesso si scontra con l'assenza della persona amata, che sembra sfuggire al suo sentire. La ripetizione di domande e immagini crea un ritmo musicale, quasi un respiro affannoso che traduce l’ansia della mancanza. La chiusa è particolarmente intensa e poetica: gli occhi dell'amato diventano spazi vuoti, ma da essi filtra ancora il cielo, un simbolo di connessione e speranza. L’uso delle metafore e delle immagini sensoriali rende questa poesia evocativa e profonda, capace di trasmettere emozioni in modo diretto e sincero.
L.A.M.