Entrambi, lui e lei, sapevano, e in un certo senso ne erano coscienti in ogni momento della giornata, che quanto stava accadendo non poteva durare a lungo. A volte il senso della morte incombente sembrava avere la stessa concretezza materiale del letto sul quale giacevano, e allora si avvinghiavano con una sorta di sensualità disperata, come un'anima dannata che afferra l'ultimo brandello di piacere quando l'orologio sta per battere l'ultima ora. Vi erano però anche momenti in cui si illudevano non solo di correre alcun pericolo, ma che la loro felicità sarebbe durata per sempre. Finché restavano prigionieri di loro stessi, pensavano, non sarebbe successo loro niente di male. Arrivarci era arduo e pericoloso... ma quei pensieri erano un luogo sacro. Era la stessa confusione che aveva provato lui, nell'osservare la parte più interna dei suoi occhi. Gli era parso di poter entrare in quel mondo di vetro e aveva pensato che così facendo il tempo si sarebbe fermato. Altre volte si abbandonavano, nella loro ansia di fuga, ai sogni ad occhi aperti. La fortuna li avrebbe assistiti ininterrottamente? Avrebbero continuato a portare avanti la loro storia segreta, così come facevano incontrandosi in quei posti sperduti e desolati per tutta la vita? O forse la vita sarebbe morta e loro due, ricorrendo a tutta una serie di sottili espedienti, sarebbero riusciti a fuggire insieme o si sarebbero suicidati mano nella mano... o sarebbero scomparsi... si sarebbero cambiati i connotati in modo da non essere più riconoscibili, avrebbero imparato a parlare con un accento diverso, si sarebbero messi a lavorare in un posto ignoto, in un luogo incerto, e sarebbero vissuti in una stradina secondaria, senza essere mai scoperti? Tutte sciocchezze, ne erano entrambi ben consapevoli. Non c'era scampo. Quanto all'unico progetto veramente realizzabile, il suicidio, non avevano alcuna intenzione di metterlo in pratica. Tirare avanti giorno dopo giorno e settimana dopo settimana. Dilatare il più possibile un presente che non aveva futuro... sembrava a entrambi un istinto incontrollabile... come fanno i polmoni... che continuano a inspirare aria… finché ce n'è...
Questo è un elemento tipico della narrativa psicologica, che spesso presenta personaggi con caratteristiche particolari o problematiche della mente o dell’anima.
Questo è un elemento tipico della narrativa romantica, che spesso presenta personaggi innamorati o coinvolti in relazioni sentimentali.
Questo è un elemento tipico della narrativa tragica, che spesso presenta personaggi destinati a una fine infelice o dolorosa
Questo racconto è denso di atmosfera e di una struggente consapevolezza dell'effimero. Potrebbe essere descritto come un testo carico di malinconia, che esplora la precarietà dell'amore in situazioni estreme, il desiderio di eternità contrapposto all'ineluttabilità del destino. C'è una forte tensione emotiva tra l'abbandono alla passione e la certezza dell'inevitabile fine, tra la fuga nell'illusione e l'amara verità. La narrazione si sviluppa in una dimensione quasi claustrofobica, dove i protagonisti cercano rifugio nei propri pensieri e nell'intensità del loro legame. Il tempo diventa un concetto fluido e instabile: da un lato si percepisce il suo inarrestabile scorrere, dall'altro si spera di cristallizzare attimi di felicità, quasi a volerli preservare dall'erosione della realtà. Lo stile è evocativo e poetico, con immagini potenti e suggestioni che richiamano il senso dell'urgenza e della disperazione. La trama non è tanto un susseguirsi di eventi, quanto un'immersione nel flusso di coscienza dei personaggi, nei loro sogni e nelle loro paure. Insomma, si tratta di un racconto che esplora la fragilità dell'essere umano e la sua battaglia contro il tempo, l'inevitabile perdita e l'illusione di poter sfuggire al destino. È una riflessione sulla vita, sull'amore e sulla paura dell'oblio.
L.A.M.