I tuoi sguardi, i tuoi gesti, i tuoi discorsi seri; la mia allegria, che diventa allergia e il caffè delle nove di sera; il tuo modo di tenermi e il mio modo di amarti, e basta così.
Though I can't forget that sunny evening,
when leaves were flying down
and we were flying so high.
When I asked you "how many minutes left?"
and you told me
"I don't know... I don't care"...
La paura di perdersi, di lasciarsi andare, tu la conosci? La fretta, la furia, la foga di appartenersi, e la gioia, il sollievo, la certezza di aversi, dolcemente... un lungo silenzio; quante cose che si sono dette quelle labbra, finalmente, disperatamente insieme. In fondo cos'è mai un bacio rubato? Un dolce scherzo per fermare i discorsi quando le parole diventano inutili.
I baci non parlano. Per questo non mentono.
Questo racconto poetico è un'ode alla passione e alla fugacità del tempo, un intreccio di immagini sensoriali e riflessioni intime. C'è un'alternanza tra il quotidiano e il trascendente: dai gesti semplici e familiari—sguardi, caffè tardivi, discorsi seri—si passa a un ricordo che vola alto, leggero come le foglie in un tramonto dorato. L'elemento temporale gioca un ruolo fondamentale: il dialogo sull'incertezza dei minuti che restano amplifica l'idea di un momento sospeso, di una presenza che si consuma senza fretta, senza paura di ciò che verrà dopo. È una celebrazione dell'istante, della libertà di amare senza misurare il tempo. Poi, il racconto scivola verso una riflessione più intensa: la paura di perdersi, il desiderio di appartenersi completamente, la necessità di un gesto che oltrepassa le parole. Il bacio diventa il linguaggio definitivo, un atto che sostituisce ogni spiegazione e che, nella sua silenziosa verità, non può mentire. C'è una dolcezza struggente in questo testo, una sincerità disarmante che riesce a evocare non solo il ricordo di un amore, ma anche il mistero di ciò che resta dopo, di ciò che non ha bisogno di parole per esistere.
L.A.M.